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dai GIORNALI di OGGILa Corte dei Conti contro lo scudo fiscale del governo: 'Rallenta la lotta all'evasione' 2009-07-26 |
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-07-26 La Corte dei Conti contro lo scudo fiscale del governo: 'Rallenta la lotta all'evasione' Lo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero potrebbe vanificare la lotta all'evasione fiscale con la quale, oltretutto, il governo punta a coprire sempre di più le misure per il rilancio dell'economia. Questo il parere della Corte dei Conti, ascoltata nei giorni scorsi davanti alle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato sul Dpef e il cui testo integrale è stato appena pubblicato. "Provvedimenti ritenuti opportuni per favorire il rilancio dell'economia, come nel caso dello scudo fiscale - ha detto il presidente della magistratura contabile, Tullio Lazzaro - possono essere percepiti dai contribuenti come un segnale di allentamento del rigore fiscale, o addirittura di promessa di un nuovo condono. Se ciò, avvenisse, gli effetti di deterrenza delle misure anti-evasione rischierebbero di essere largamente vanificati". Un problema non di poco conto considerato che "quattro dei sei provvedimenti che hanno dato corpo alla manovra di finanza pubblica varata fra giugno 2008 e giugno 2009 risultano legati da un marcato filo conduttore: il crescente ruolo assegnato alla lotta all'evasione come strumento di politica di bilancio, diventata ormai una non episodica 'terza vià di copertura, alternativa ad espliciti inasprimenti fiscali o a riduzioni di spesa. Si tratta di un indirizzo che, rispetto al passato, denota una pronunciata strutturalità. Ne è conferma, d'altra parte, l'annunciata (e argomentata) estensione futura, secondo quanto emerge dal Dpef 2010-2013. Da ciò la necessità di una riflessione sulle implicazioni e sui rischi che ne discendono sotto il profilo dell'attuazione dei provvedimenti e della fattibilità del conseguimento del maggior gettito preventivato. Nei quattro richiamati provvedimenti, il maggior gettito intestato al contrasto dell'evasione fiscale si commisura a poco meno di 3 miliardi di euro per il 2009, ma si proietta oltre i 14 miliardi per l'insieme del triennio 2009-11". Insomma secondo i magistrati contabili queste risorse non sono poi così 'certè nonostante siano considerate in costante crescita: "l'incidenza di tale fonte di entrata rispetto al complesso del gettito netto ascrivibile ai provvedimenti di entrata è crescente, passando dal 34% del 2009, all'81,7% del 2010, al 112% del 2011, al 116,3% del 2012 (74% nella media del periodo). Peraltro secondo le previsioni ufficiali il contrasto all'evasione dovrebbe assicurare più del 28% della copertura della manovra di bilancio varata negli ultimi dodici mesi, arrivando a superare il 30% nel 2010". Una tendenza che ha subito una vera e propria impennata con l'ultimo decreto: "il crescente ricorso alla lotta all'evasione come strumento di copertura ha registrato un'impennata con l'ultimo dei provvedimenti varati: gli oltre 7 miliardi di recupero di gettito attesi, secondo le previsioni ufficiali, consentono sia una significativa redistribuzione del prelievo (a fronte di concomitanti operazioni di sgravio), sia una fonte primaria di copertura di nuove spese". In sostanza una sonora bocciatura, quella dei magistrati contabili, per il provvedimento più contestato dell'ultimo decreto anticrisi messo in piedi dal governo. Medesimi rilievi erano stati avanzati dall'opposizione secondo cui dovrebbe apparire scandaloso che con lo stesso provvedimento si imponga il pagamento delle tasse ai terremotati che stanno sotto le tende esi prometta un condono a chi ha evaso e esportato illegalmente all'estero i soldi. Oltretutto con benefici assai dubbi per l'economia, visto che il precedente scandalo-scudo fu un fallimento. 26 luglio 2009
Visco: "Condono pericoloso che apre le porte all'illegalità fiscale" di Bianca Di Giovanni Lotta ai paradisi fiscali? Sciocchezze. I paradisi non si sono svuotati con l’altro scudo, e non si svuoteranno neanche stavolta. Questo è un condono, altro che etica". Vincenzo Visco demolisce la cortina di (innocenti?) illusioni sollevata attorno alla sanatoria per i capitali illegalmente esportati. Storielle del tipo: lo fanno tutti (falso), serve all’economia (ancora più falso), combatterà i paesi off-shore. "È vero il contrario: il condono li legittima". ribatte l’ex ministro. Ma più che i messaggi-narcosi, fanno male le strizzatine d’occhio all’illegalità fiscale, arrivate anche dal campo del centrosinistra, colpiscono i pesanti silenzi delle imprese e i bisbiglii del sindacato. "Lo ripeto -avverte Visco - I soldi detenuti illegalmente all’estero derivano o da evasione, o da riciclaggio o dalla corruzione. Quando si dà uno scudo, cioè si garantisce l’anonimato a chi sana, non si sa se questo è un evasore o un mafioso". È un fatto gravissimo. Come mai c’è molto silenzio? "Infatti. Ancora più grave è l’assuefazione all’illegalità e la trasformazione dell’illegalità in qualcosa di positivo è tale che persino nel Pd c’era qualcuno che non era contrario o che ha cambiato idea all’ultimo momento. L’equivoco è che si pensa che così si ricapitalizza l’economia". Non è vero? "Magari fosse. La verità è che non c’è nessun vincolo sulla destinazione delle risorse (non poteva esserci). La gente sanerà e investirà poi dove vuole, come è già accaduto. Escludo che si ricapitalizzino le imprese, perché a quel punto si farebbero riconoscere e per il futuro la redditività dell’azienda sarà maggiore di quanto dichiarato. Aggiungo poi che questo scudo potrebbe non funzionare, perché non si può applicare all’Iva". La Confindustria non ha detto una parola. "Certo, era a favore, anzi lo ha chiesto. È una delle cose considerate apprezzabili dagli imprenditori. La Confindustria doveva farsi ridare i soldi che il governo deve restituire. Qui si sconvolgono i principi. Allora mettiamola così: le tasse vanno pagate o no? Se la risposta è no, allora anche per i dipendenti qualcosa deve cambiare. Ma ci sono silenzi ancora più inquietanti" Quali? "Il quasi-silenzio del sindacato. Nel momento in cui l’unica fonte di gettito che ha una dinamica sostenuta sono le ritenute su lavoro dipendente, qui si va a fare il condono ai grandi evasori". Come valuta l’intervento sulle plusvalenze dell’oro? "Dopo le modifiche (il via libera della Bce per la Banca d’Italia, ndr) la misura sostanzialmente non c’è: era pensata solo per Bankitalia. È l’ennesima manifestazione di un duello davvero poco comprensibile. Il vero punto è che questo decreto rivela una verità preoccupante: il governo sta con l’acqua alla gola per quanto riguarda le risorse, e cerca di rastrellarle con i condoni e le tasse sull’oro". L’altra tesi sul condono è che lo stanno facendo tutti, Obama in testa. "Questo è falso. Obama ha fatto una riapertura dei termini in cui i contribuenti hanno dovuto pagare tutte le tasse, senza anonimato, anzi con la denuncia di chi li aveva aiutati a portare i soldi all’estero. L’unico sconto era sulle penalità.Non mi pare la stessa cosa. Questo è stato pubblicato su più testate. possibile che tutti se lo scordano? Nessuno ha mai fatto una cosa come questa nella storia del fisco". Il ministro dice che le entrate tengono, e che c’è un forte recupero di evasione. "Lo dice solo lui. Io dico il contrario, e qualcosa di questo capisco. La Banca d’Italia dice il contrario, la percezione dei cittadini dice il contrario perché si emettono meno ricevute e scontrini. La verità è che le entrate vanno male e le spese aumentano in modo inspiegabile. Loro ci convincono del contrario con una tattica mediatica ormai chiara: si ripete all’infinito la stessa cosa, anche se è falsa. Alla fine diventa vera. Anche qui, quello che vedo è una mancanza di reazione. Si dice: c’è la crisi, mica si possono far pagare le tasse. Ma i dipendenti le pagano sempre". Le tasse sembrano diventate un tabù anche a sinistra. Se ne parla solo per toglierle, non per farle pagare. Ma magari le togliessero: la verità è che tra una tantum e condoni, si cerca di rastrellare gettito: si consente di evadere a una parte, senza ridurre l’aliquota legale sul lavoro dipendente". Una teoria sostiene se si abbassano le tasse, la gente pagherà. "Allora che le abbassino, lo facciano. Finora l’unico ad abbassare legalmente le tasse in Italia sono stato io. Ma se lo si vuole fare, bisogna recuperare evasione, per non perdere gettito. Se poi qualcuno ritiene che si possano abbassare le tasse in disavanzo, lo faccia". 24 luglio 2009
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